Insalata Salanova
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La salanova è una lattuga di tipo “multifoglia”, così chiamata per la grande quantità di foglie tre volte maggiori rispetto alla lattuga normale, si presenta quindi con un cespo compatto e fitto di colore verde o rosso. Questa insalata è ricca di fibre, potassio e vitamine A e C.
Patate
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La patata (Solanum tuberosum L.) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Solanaceae (Dicotiledoni), originaria del Perù, della Bolivia, del Messico e del Cile e portata in Europa dagli spagnoli nel XVI secolo intorno al 1570. Non si conoscono varietà spontanee né si sa da quale specie originaria di Solanum si sia originata la patata diffusa dal Centro e Sud America. Coltivata in tutto il mondo dalle zone temperate a quelle subtropicali, in condizioni climatiche molto differenti, riveste particolare importanza nei climi temperati. È una delle più importanti colture dopo mais, frumento e riso. I suoi tuberi possono essere utilizzati come alimento base, come raccolto da reddito, come mangime per animali e come fonte di amido per molti usi industriali. Nel 2020 è coltivata in oltre 150 paesi, che hanno prodotto 75 milioni di tonnellate su 359.071 milioni di ettari. Nell’ultimo quarto di secolo, la produzione mondiale è aumentata del 32%, a fronte della diminuzione della superficie coltivata. Cina, India, Ucraina, Russia e Stati Uniti d’America partecipano per il 53% della produzione.
Le sue condizioni ottimali di coltura sono comprese tra 12 e 20 °C di temperatura e precipitazioni da 500 a 750 mm, uniformemente distribuite durante il ciclo colturale. I terreni ideali per la patata sono tendenzialmente sciolti, leggermente acidi, permeabili e profondi, possibilmente ricchi in azoto e potassio. La patata si moltiplica vegetativamente attraverso i tuberi (o preferibilmente porzioni di essi). Nei 100 – 150 giorni del suo ciclo può produrre dalle 10 – 20 alle 40 tonnellate per ettaro e oltre, in irriguo e con impiego massiccio di fattori produttivi e tecnologie appropriate. Coltura da rinnovo che può essere inserita in rotazioni con colture cerealicole (mais, riso) e leguminose da prato, essa costituisce per i cereali un’ottima pianta miglioratrice, visto il suo potere rinettante, la concimazione che riceve e i residui colturali. Si coltiva in coltura pura o in associazione ed è completamente meccanizzabile. I principali parassiti della patata sono la dorifora, la tignola, gli elateridi e il nematode dorato della patata. Tra le malattie crittogamiche, le più dannose sono la peronospora, la rizottoniosi e l’alternariosi. Capaci di provocare gravi danni, anche le malattie da virus.
Coltura altamente produttiva e dotata di notevole adattabilità, è ideale per i luoghi in cui la terra è limitata e la manodopera è abbondante, condizioni che caratterizzano gran parte del mondo in via di sviluppo. La coltivazione delle patate e le attività post-raccolta costituiscono un’importante fonte di occupazione e reddito nelle zone rurali. Coltura alimentare che ha sostenuto per secoli le civiltà in Sud America e in Europa, contribuisce oggi al fabbisogno energetico e nutrizionale di oltre un miliardo di persone, ha un grande potenziale di sviluppo e può svolgere un ruolo importante nel mantenimento della sicurezza alimentare e nutrizionale.
Porri
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Il porro è un ortaggio, una cultivar di Allium ampeloprasum, il porro selvatico a foglia larga. La parte commestibile della pianta è un fascio di guaine fogliari che a volte viene erroneamente chiamato stelo o gambo. Il genere Allium contiene anche cipolla, aglio, scalogno, scalogno, erba cipollina, e cipolla cinese. Tre verdure strettamente correlate, l’aglio elefante, il kurrat e il porro persiano o tareh, sono anche cultivar di A. ampeloprasum, sebbene diverse nei loro usi come cibo.
Rape
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Il rape era una suddivisione tradizionale della contea del Sussex in Inghilterra. L’origine è sconosciuta, ma precede la conquista normanna. Ogni rape era costituito da diverse centene, ed era una divisione intermedia tra la contea e la centena. In questo, un rape è molto vicino ai lathe del Kent e ai riding dello Yorkshire.
Spinaci
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Lo spinacio (Spinacia oleracea), denominato anche “la spinace” (variante non comune secondo il vocabolario Treccani), è una pianta erbacea della famiglia delle Amaranthaceae, sottofamiglia delle Chenopodioideae.
Originario dell’Asia sudoccidentale, è stato introdotto in Europa attorno al 1000, sebbene sia diventato sempre più importante come alimento solo nel corso del XIX secolo. Di questa pianta si consumano le foglie spesse e verdi sia come ortaggio fresco sia per l’industria conserviera (in Italia per lo più surgelati).
Può essere consumato cotto o crudo e il gusto differisce notevolmente; l’alto contenuto di ossalato può essere ridotto mediante cottura a vapore.
Si pensa che gli spinaci abbiano avuto origine circa 2000 anni fa nell’antica Persia da dove fu introdotto in India e nell’antica Cina attraverso il Nepal nel 647 d.C. come “la verdura persiana”[1]. Nell’827 d.C., i Saraceni introdussero gli spinaci in Sicilia[2]. Le prime testimonianze scritte di spinaci nel Mediterraneo sono state registrate in tre opere del X secolo: un’opera medica di Abū Bakr Muḥammad ibn Zakariyyā al-Rāzī, e in due trattati di agricoltura, uno di Ibn Waḥshīyah e l’altro di Qusṭus al- RUMI.
Valeriana
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La Valeriana officinalis è una pianta a fiore (angiosperma), appartenente alla famiglia delle Valerianacee. Viene utilizzata soprattutto in fitoterapia e in farmacia, come calmante naturale.
È la più nota del genere Valeriana, costituito da più di 150 specie, maggiormente diffuse nelle regioni boscose europee e, in parte, anche in Nord America e nelle regioni tropicali sudamericane. Non è da confondersi con la sua parente, la Valeriana insalata, quest’ultima utilizzata soprattutto nell’alimentazione con semplice insalata.